Dall’ ingegno di Piero Santoni sono nati circa 200 giochi diversi, in gran parte pezzi unici realizzati artigianalmente e l’Ingegneria del Buon Sollazzo propone divertimento etico e sostenibile da tanti anni, inventando e realizzando giochi in legno per la gioia di grandi e piccini.
Adesso Piero è andato a giocare da un’altra parte, ma ci ha lasciato un’enorme eredità che la sua famiglia e ProGioco Firenze sono orgogliosi di raccogliere, mettendola a disposizione del pubblico del Lumen e di FirenzeGioca.
Per i tre giorni di festival la consueta area giochi del Lumen sarà interamente dedicata ai giochi artigianali in legno del Buon Sollazzo che daranno vita a un grande e autentico parco ludico diffuso, idea che Piero ha condiviso fin dall’inizio con l’associazione “Icchè ci vah ci vole”, promotrice del progetto Lumen. Questa idea, in cui anche ProGioco crede, nasce intorno al desiderio di poter realizzare un futuro parco ludico cittadino permanente con i giochi dell’Ingegneria del Buon Sollazzo, intitolandolo a Piero Santoni.
L’Ingegneria del Buon Sollazzo porterà tantissimi giochi, tra classici e novità, trottole e rompicapo, giochi magnetici e di palline, giochi da lancio e d’abilità; tra una sfida e l’altra non ci sarà tempo di annoiarsi!
Ci saranno flipper in legno e biliardini con anelli, giochi scientifici, cooperativi, medioevali, competitivi e di destrezza, tutti realizzati con materiali di recupero in un contesto di ludicità varia, estesa e condivisa a tutte le età.
Oltre al parco giochi, se il tempo a disposizione ne darà modo, si potranno fare laboratori per costruire liberamente giochi e oggetti per giocare e divertire, utilizzando materiali di recupero a cui dare nuova vita, come ritagli di stoffa, carta e cartone, legnetti e materiali vari da riciclo.
Questa edizione estiva di FirenzeGioca 2024 è dedicata, con riconoscenza e tanto affetto, a Piero Santoni, maestro e amico, socio fondatore, oltre che dell’Ingegneria del Buon Sollazzo, anche di ProGioco Firenze. Grazie Piero, continuiamo a giocare assieme.